Il paradigma della decisione giusta, elaborato dall’ermeneutica tedesca contemporanea e ripreso da filosofi
e giuristi italiani, si basa su tre presupposti: 1) l’accertamento veritiero dei fatti posti a fondamento della
decisione; 2) la corretta applicazione della legge ai fatti che costituiscono il caso concreto; 3) il rispetto delle
regole e dei principi fondamentali del processo. La “decisione giusta” rappresenta un paradigma di
riferimento molto importante per valutare l’esito del processo dal punto di vista qualitativo. Si riconnette,
inoltre, ad una ideologia dello scopo del processo inteso come strumento di tutela dei diritti e non solo
come semplice strumento di risoluzione dei conflitti. Essa trova un preciso riferimento nelle garanzie
costituzionali, dato che l’art. 24 della Costituzione italiana stabilisce: “Tutti possono agire in giudizio per la
tutela dei propri diritti e interessi legittimi”.